Da qualche giorno circola nella rete una vera e propria catena di sant’Antonio via mail, che mette in guardia contro presunti sotterfugi ideati da Vodafone per “recuperare” i soldi dei costi di ricarica aboliti dal decreto Bersani sulle liberalizzazioni.
In questo avviso si sostiene che il nuovo servizio SMS Vocale (introdotto senza alcun preavviso e fatto passare sotto silenzio), che permette di lasciare – a pagamento – un messaggio vocale alla persona chiamata quando si trova il telefono spento, altro non sarebbe che un mezzuccio per “mungere” credito (0,29 Euro) agli ignari utenti.
In realtà, le cose non stanno esattamente così: come spiega il Disinformatico, chi chiama un cellulare spento ascoltera’ il messaggio gratuito di avviso: “SMS Vocale Vodafone, messaggio gratuito. La persona chiamata non e’ al momento disponibile. Per inviare un SMS vocale parli dopo il segnale acustico e poi riagganci. Info e costi al numero gratuito 42055”.
Ergo: il cliente puo’ scegliere se riagganciare (e non pagare nulla) oppure registrare un messaggio con la propria voce, dopo il segnale acustico (a pagamento).
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[…] Ieri sera anche la trasmissione “Le iene” (Italia1) si è occupata della questione, con questo servizio (che si può contestare per l’impostazione: nel finale è il ministro Bersani ad essere quasi identificato come il responsabile del comportamento poco corretto dei gestori di telefonia… il filmato qui sotto, però, non contiene l’intervista al politico). Nel video si cita anche l’iniziativa di Vodafone che alteRægo ha già discusso qui. […]