Rispetto ad Alleanza Nazionale, Forza Italia lancia una campagna murale più variegata, offrendo una proposta suddivisa “in serie”. Una di queste è l’”operazione verità”, che consiste in una serie di manifesti per difendere ed ostentare l’operato del partito nei cinque anni di governo precedente; una seconda è contrassegnata dallo slogan “…e andiamo avanti!”.
Queste produzioni hanno in comune molti elementi: l’immagine di Berlusconi, ora a braccia aperte, ora in posa più composta, comunque sempre ostentante un sorriso confidenziale (a volte eccessivamente forzato), domina dall’alto la composizione; sullo sfondo, immancabile è il tricolore italiano che ondeggia al vento del progresso, mentre l’avvenire limpido è garantito dal tradizionale colore azzurro del fondo. Le parole del testo sono spesso virgolettate e messe in bocca direttamente al leader: Berlusconi ha sempre insistito particolarmente sui concetti di promessa, impegno, fiducia e, in termini più imprenditoriali, contratto.
Altro motivo ripetuto in più occasioni è qui ribadito ulteriormente è l’orgoglio per il lavoro compiuto dal suo governo, in risposta alle numerose critiche dell’opposizione su questo tema: a ciò si associa un impegno a proseguire sulla strada intrapresa.
L’ex presidente del consiglio ha storicamente puntato sulla propria abilità nel campo degli affari e sull’esperienza di uomo che “si è fatto da solo”, proiettando le proprie capacità imprenditoriali in campo politico (“Un presidente operaio” recitava uno dei suoi slogan più riusciti): il carisma del leader accresce l’autorevolezza della promessa.
Un terzo filone di manifesti 6×3 si presenta invece senza l’effigie di Berlusconi: sul cielo terso di matrice forzista si stagliano gli slogan accomunati dalla formula “No, grazie” con la quale si mette in guardia contro gli scenari che si delineeranno in caso di vittoria del centrosinistra; se Berlusconi non è raffigurato, il suo nome compare comunque all’interno del simbolo, accompagnato dall’epiteto “presidente”.
Forza Italia si dimostra particolarmente attenta ed efficace nel cogliere gli spunti che provengono dal mondo televisivo, anche se in questo caso si può parlare di una operazione pianificata: in contemporanea con l’annuncio a sorpresa di Berlusconi circa la volontà di abolizione dell’Ici, si diffondono i manifesti che promuovono tale proposta e non mancano di accusare l’opposizione. Malgrado l’insistenza del loro presidente nell’invettiva contro i “comunisti”, i responsabili della comunicazione del partito non cavalcano eccessivamente questo tema nei loro cartelloni.
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